Tiffany: 130 anni di storia della più famosa gioielleria del mondo

Tiffany: 130 anni di storia. Pensiamo alla gioielleria più famosa al mondo ma mettiamo da parte le collezioni Please return, poi le designer Elsa Peretti, Paloma Picasso & co., perché il 2016 é l’anno del Tiffany Setting, l’iconico solitario del marchio, che compie per l’appunto 130 anni. La storia di Tiffany & co. così si arricchisce di un ulteriore importante traguardo, che arriva a soli 4 anni di distanza dalla celebrazione delle sue 175 primavere.

L’anello di fidanzamento Tiffany per eccellenza diventa così protagonista di una campagna pubblicitaria ad hoc che per una volta vede messe da parte supertop del momento e celebrities ma ci mostra i maestri orafi intenti a dar vita al solitario Tiffany a sei griffe, accanto alle dichiarazioni degli stessi sul loro prestigioso compito e soprattutto accanto al nome dell’ad campaign. Quale, direte voi? I Will. Avrebbe potuto chiamarsi diversamente la campagna tutta dedicata all’anello di diamanti Tiffany per eccellenza, quello che un po’ tutte noi sogniamo di indossare così come fece l’adorabile Charlotte York di Sex and the City?

Tiffany: 130 anni di storia dell’iconico anello di fidanzamento Tiffany Setting.

I maestri artigiani d’altronde giocano un ruolo vitale nella realizzazione del solitario, interamente fatto a mano, dal taglio alla lucidatura, secondo la tradizione di Tiffany, in 130 anni di storia di questo anello che per apparire così come noi lo amiamo, splendente, può essere sottoposto anche fino ad un anno intero di lavorazione e che naturalmente ha incastonati sempre diamanti di rara eccellenza, dalla qualità superlativa per via degli elevatissimi standard richiesti dalla gioielleria.

Riflettori puntati quindi sulle mani “d’oro” dei maestri orafi all’opera rese ancor più eleganti dalla scelta di proporre gli scatti del fotografo Martyn Thompson in bianco e nero così come i tre video da 15, 30 e 60 secondi del regista Keith Ehrlich che ci mostra le fasi di lavorazione raccontate dalle voci fuori campo degli stessi artigiani.