Vino significa convivialità. Gustare un buon vino fa sempre piacere, in particolar modo se si è in ottima compagnia. Vino significa allegria, gusto, piacevolezza. Ma… siamo sicuri di saper descrivere un vino in tutte le sue caratteristiche? Proviamoci insieme!
Ecco di cosa parleremo in questo articolo:
- Che cos’è il vino?
- L’analisi organolettica
- La produzione e la conservazione del vino
- Il servizio del vino
- Il calice da vino
- Descrivere un vino: la degustazione
- Le regole d’oro
Che cos’è il vino?
Prima di iniziare a parlare di come descrivere un vino, partiamo dalle basi: che cos’è il vino? Il vino è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione dell’uva. Esistono tre tipologie principali di vino: bianco, rosso e rosé. Il colore del vino deriva dal processo di macerazione: più a lungo le bucce dell’uva a bacca rossa vengono lasciate a macerare a contatto con il mosto, più intenso sarà il colore del vino. Ci sono, poi, tante altre classificazioni del vino che può essere anche frizzante, spumante, passito, invecchiato, riserva… che bisogna sempre tenere in conto durante l’analisi organolettica del vino.
L’analisi organolettica
Cosa significa analisi organolettica? L’analisi organolettica del vino consiste nella degustazione del vino utilizzando i propri sensi. In particolare, in questo caso vengono utilizzati la vista, l’olfatto e il gusto. Solo dopo una completa analisi organolettica è possibile descrivere un vino in modo preciso e approfondito. Ma prima di degustarlo, bisogna fare attenzione a come servire e/o a come ci viene servito un vino per poterne apprezzare ogni caratteristica. Tutto comincia da come viene conservato un vino.
La produzione e la conservazione del vino
La produzione del vino si divide in cinque fasi: vendemmia, ammostamento, fermentazione alcolica, invecchiamento e imbottigliamento. In questo contesto, quello che ci interessa è ciò che avviene dopo l’imbottigliamento: il vino viene spedito ai distributori, viene acquistato da ristoratori o da semplici amatori e, a quel punto, ha bisogno di essere conservato nel migliore dei modi, ovvero in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e in posizione orizzontale, in modo che il vino bagni il tappo. Per alcuni vini esistono delle temperature precise di conservazione.
Il servizio del vino
Iniziamo dal trasporto del vino: mai agitare troppo la bottiglia mentre si porta il vino a tavola e per i vini invecchiati che potrebbero, probabilmente, presentare dei residui sul fondo della bottiglia, è indicato utilizzare un cestello portavino che lo mantenga in posizione orizzontale e che riduca al minimo le oscillazioni durante il trasporto. Prima di servire un vino, affinché si sprigionino al meglio tutti i suoi aromi, bisogna aprirlo un po’ di tempo prima di versarlo, per favorire anche la sua ossigenazione. Per alcuni vini, è indicata anche la temperatura di servizio ideale. Sempre per ridurre al minimo le oscillazioni, è importante utilizzare il cavatappi giusto che sia facile e comodo da utilizzare. Si consiglia, inoltre, di non forare il tappo fino alla fine, per evitare che dei pezzetti di sughero vadano a finire all’interno della bottiglia
Il calice da vino
Il calice da vino è compostoda tre parti: la coppa, il gambo (o stelo) e il piede. Proprio quest’ultima è la parte da cui è più giusto sollevare il calice durante la degustazione, perché quando le nostre dita sono a contatto con la coppa è possibile che la temperatura del vino si alteri e, con lei, anche le caratteristiche del vino che stiamo degustando.
Descrivere un vino: la degustazione
Finalmente, dopo aver utilizzato tutti gli accorgimenti per servire al meglio il nostro vino, possiamo procedere con l’analisi organolettica di quest’ultimo. La degustazione del vino inizia con la vista: distinguiamo subito un vino bianco da un rosé o da un rosso, ma all’interno di queste macro categorie ci sono infinite sfumature: giallo paglierino, verdolino, dorato o ambrato, rosso rubino, porpora, granato o aranciato, rosa tenuo o cerasuolo e così via. E non dimentichiamo l’importanza della limpidezza.
Dopo aver osservato attentamente il colore del vino che si sta per degustare, si passa all’analisi olfattiva che inizia facendo roteare delicatamente il vino all’interno del bicchiere. Piccola curiosità: dopo aver fatto roteare il vino per farlo ossigenare, si formano sui bordi del bicchiere i cosiddetti archetti o lacrime: curvature, più o meno distanti tra loro, legate al grado alcolico: più fitte sono e più rapidamente colano verso il basso, maggiore è il contenuto in alcol del vino.
A questo punto, si potrà avvicinare il naso al bordo del calice per defininire il bouquet del vino. Che cosa significa bouquet quando è riferito ad un vino? Il bouquet di un vino è l’insieme delle percezioni olfattive le quali si dividono in aromi primari (o varietali), aromi secondari (o fermentativi) e aromi terziari (o postfermentativi, da invecchiamento). I primi si trovano nella buccia dell’uva, i secondi si sviluppano durante la fermentazione alcolica e i terzi si sviluppano durante l’invecchiamento del vino e sono dovuti a processi di ossidazione e al rilascio nel vino di alcuni composti chimici da parte del legno. Gli aromi, o sentori, del vino ne anticipano il gusto, lasciandoci immaginare ciò che verrà dopo e facendoci intuire se un vino è gradevole o meno, prima già prima di berlo. Negli aromi primari troviamo componenti, appunto, aromatiche del vino come il finocchio, il timo, l’origano, il basilico, l’incenso, il pino, il ginepro… alcuni esempi di aromi secondari, invece, sono: floreale, fruttato, fragrante, erbaceo… alcuni tra gli aromi terziari, infine, sono: speziato, legnoso, tostato, etereo, ampio…
La degustazione del vino si conclude, naturalmente, con l’assaggio, il quale coinvolge il senso del gusto. Bevete un sorso e trattenetelo in bocca: finalmente, il sapore chiude il quadro che abbiamo cominciato a costruire a partire dal colore. Soppesate le sensazioni fisiche, poi analizzate il gusto. È sorprendente la gamma di impressioni che può suscitare in noi un vino!
Ricordiamo che il gusto di un vino viene esaminato secondo le seguenti caratteristiche: Acidità, sempre presente nel vino (Fresco, Vivo, Acidulo, Citrino, Verde, Nervoso…); Amabilità, indica il grado di dolcezza di un vino (Secco, Rotondo, Morbido, Pastoso, Abboccato, Amabile, Dolce, Liquoroso…); Armonia, indica il giusto equilibrio fra le varie componenti (Equilibrato, Armonico, Suadente…); Alcool (Leggero, Caldo, Spiritoso…); Età, lo stato evolutivo del vino (Giovane, Pronto, Maturo…); Corpo, dato dai costituenti del vino a parte acqua, alcool e composti facilmente volatili (Tenero, Sapido, Di corpo, Pieno…); Morbidezza, il rapporto fra amabilità e acidità/tannicità (Morbido, Rotondo…); Persistenza o Durata, indica per quanto tempo perdura il sapore in bocca dopo la deglutizione (Medio, Lungo, Lunghissimo…); Tannicità, caratteristica dei vini rossi (Giustamente Tannico, Mediamente Tannico, Tannico…).
Le regole d’oro
Adesso che sappiamo tutto ciò che serve per degustare al meglio un vino, a partire dalla sua conservazione, e tutti i trucchi per un servizio perfetto, non ci resta che gustare e descrivere un vino dopo l’altro, ma… non dimentichiamo queste regole d’oro:
Sembra banale, ma per descrivere un vino alla perfezione bisogna avere sempre con sé taccuino e penna per annotare immediatamente tutte le sensazioni visive, olfattive e gustative che il vino ha da offrire.
Mai usare profumi troppo intensi, potrebbero alterare gli aromi del vino che percepiamo.
Evitare di mangiare cibi dai sapori forti e persistenti prima della degustazione, o il sapore del vino risulterà falsato. Per lo stesso motivo, non fumare.
Scegliere un orario opportuno, non dimentichiamo che il vino è una bevanda alcolica!
Seguire una sequenza logica di assaggio dei vini, meglio partire dai bianchi giovani, per arrivare ai vini rossi evoluti e ai vini da dessert.
Non essere raffreddati! Altrimenti l’olfatto e il gusto potrebbero fare cilecca.
Buona degustazione!
Claudio Mariani dice
Ottimo articolo!!