Vino costoso o vino di qualità? Non sempre le due cose vanno di pari passo, nel senso che un vino molto costoso è sicuramente di qualità, ma non è detto che sia anche il migliore (secondo i punteggi dati dalla critica). Oggi parliamo dei vini italiani più costosi!
- Non tutti sono esperti di vini
- La classifica 2017 – 2018 dei vini italiani più costosi
- Il miglior rapporto qualità-prezzo
Non tutti sono esperti di vini
Quando siamo ospiti a cena, per un’occasione speciale, per ringraziare qualcuno… il vino, di solito, è un regalo molto gradito. Spesso, però, chi deve comprare una bottiglia per una determinata occasione non sa assolutamente nulla del mondo del vino. In quest’articolo troverete sì, la lista dei vini italiani più costosi, ma vi daremo anche qualche dritta sui vini con il miglior rapporto qualità-prezzo.
La classifica 2017 – 2018 dei vini italiani più costosi
Tra la fine dell’anno vecchio e l’inizio dell’anno nuovo si fanno sempre dei bilanci. All’inizio del 2018, nel bilancio dei vini italiani più costosi (per prezzo medio a bottiglia) i primi due posti sono occupati dal Barolo.
Il numero 1 è, infatti, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno: tra gli 800,00 e i 1000,00€ a bottiglia. Bouquet floreale, petali di rosa secchi e incenso, liquirizia e tabacco, cedro e menta, con delicati rimandi di ciliegia, è stato descritto come “straordinario, immenso, inarrivabile”. Superbo con formaggi stagionati, dà il meglio di sé con la selvaggina. Immediatamente a seguire, il Barolo Falletto Riserva di Bruno Giacosa (circa 700,00€): colore rosso granato con riflessi aranciati, regala note di frutta rossa matura, petali di rosa e fiori secchi. Corposo, perfetto con i formaggi molto stagionati, impareggiabile con piatti a base di tartufo bianco. Con più o meno 600,00€ a bottiglia, invece, il terzo posto viene conquistato dal Masseto: dal colore cupo e intenso, presenta sentori di frutta rossa pienamente matura, note speziate, balsamiche e di cacao. Superbo con la selvaggina.
Scendiamo nella fascia compresa tra i 500,00 e i 400,00€, in cui troviamo i rossi Brunello di Montalcino Riserva della Tenuta Greppo di Biondi Santi, Brunello di Montalcino Riserva di Case Basse di Gianfranco Soldera e Colore di Bibi Graetz Testamatta.
Con gli ultimi quattro posti scendiamo definitivamente sotto i 400,00€, ma mai sotto i 300,00. Ecco, dunque il Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice di Avignonesi, il Pegasos di Case Basse, l’Alzero di Giuseppe Quintarelli e, infine, il Sorì San Lorenzo di Gaja.
Il miglior rapporto qualità-prezzo
La classifica dei “Best Value”, invece, indica quei vini che, secondo la critica, hanno il miglior rapporto qualità-prezzo. Si tratta, ovviamente, di bottiglie comunque non low cost, ma in ogni caso accessibili per le tasche di chiunque voglia fare una figura strepitosa con i propri ospiti. Vince su tutti il Brunello di Montalcino Pianrosso 2012 di Ciacci Piccolomini d’Aragona (costo medio a bottiglia 55,00€ ca.): colore rosso rubino tendente al granato, profumi di frutta rossa matura completati da gradevoli note speziate. Ideale con cacciagione arrosto e in umido, ragù (e, in generale, sughi a base di carne) e formaggi stagionati. Al vertice della classifica, anche il rosso Duemani 2012 di Duemani da 90,00€ ca. (mora di rovo, rosmarino, sottobosco e macchia mediterranea, perfetto con anatra, tartufo nero, piccione, fagiano, faraona, pernice, beccaccia, brasati e stracotti) e il Giusto di Notri 2010 di Tua Rita (60,00€ ca.): colore rubino brillante, bouquet di more e visciole, tabacco mentolato, ginepro, cioccolato amaro e rose, poi spezie scure e toni minerali. Ideale con carne e selvaggina arrosto, sughi di carne, funghi, formaggi stagionati e risotto allo zafferano.
Cosa ci riserverà l’anno nuovo? Quali saranno i vini italiani più costosi del 2019?
Lascia un commento