Il nome di Anna Wintour, nel fashion system, potrebbe quasi essere considerato sinonimo di onnipotenza. Perché é la sua opinione che conta. Gli addetti ai lavori ben sanno che l’editor-in-chief di Vogue America tutto può.
E’ da quando, nel 1988, ha preso le redini della più importante rivista di moda (dopo aver diretto, fra le altre, British Vogue, House & Garden ed aver lavorato per Harper’s Bazaar e Viva), che ad ogni sfilata a cui decide di presenziare, tutti i riflettori sono puntati sulla sedia del front row a lei riservata.
Anna Wintour, la leggendaria e iconica direttrice di Vogue America.
Anna Wintour é una vera icona, avvolta da un’alone di mistero, che la vede protagonista di “leggende” la cui veridicità non é mai stata provata e che contribuiscono a renderla un mito. Sarà proprio a lei, come si vocifera, che Lauren Weisberger si é ispirata per dare vita alla temibilissima Miranda Priestley de “Il Diavolo veste Prada”? D’altronde, é stata sua assistente per un certo periodo…
La Condé Nast America, per soddisfare molte curiosità che ruotano attorno alla figura di Anna Wintour, lo scorso anno ha anche pubblicato il video “73 Questions with Anna Wintour”.
Lo sapevate allora che la Wintour ama fare colazione da Starbucks, che non ama il vintage, usa poco le borse e non indosserebbe mai un total look nero? Sembra inoltre che la direttrice di Vogue America non apprezzi affatto quella che é una delle manie del momento (e lo é da tempo, se devo essere precisa): in conclusione del video, quando il suo intervistatore le ha chiesto di indossare gli occhiali da sole, simbolo del suo stile, e farsi un selfie, lei ha risposto di non averne mai fatto uno e di certo non avrebbe iniziato in quel momento.
A sorpresa (ma forse no), mostra anche un lato tenero, dichiarando che se c’é una cosa che ha imparato dai figli, é stato l’amore.
Ma lo ha dimostrato anche lo scorso dicembre, in occasione della scomparsa della collega e consuocera Franca Sozzani, alla quale ha dedicato un commovente tributo.
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