Il decanter, l’indispensabile accessorio per gli addetti ai lavori e gli amanti del settore wine incontra i più nobili e antichi dei metalli: l’oro e l’argento, con un risultato di spiccata eleganza che mira ad esaltare le caratteristiche organolettiche dei vini più pregiati.
Già gli antichi Romani servivano i vini in caraffe metalliche, abitudine poi ereditata da re e signori che hanno portato i metalli preziosi sulle tavole, affinando anche la tecnica della decantazione. Il decanter favorisce la funzione di separazione del vino dai depositi solidi che si formano con il passare degli anni, soprattutto nei vini rossi da lungo affinamento.
In questo modo la parte liquida non viene compromessa nella fluidità e nella limpidezza e in secondo luogo, si velocizza l’apporto di ossigeno che risveglia le componenti olfattive per assaporare al meglio tutte le qualità del vino, specie per quelli più costosi.
Le due collezioni della linea Fine Wine Tasting,realizzate da Bragagnolo Argenti con la collaborazione di Luca Gardini, sommelier campione del mondo 2010 sono una in oro (comprendente quattro forme diverse di decanter, bicchieri baloon e taster), e una in argento (che oltre alle due caraffe Modern e Italic, comprende anche una Glacette e i flûte),disponibili anche in una speciale confezione prosecco e vino rosso.
Entrambe sono realizzate in laminare multiplo a tre strati: al centro il rame, all’esterno l’argento e all’interno l’oro o l’argento a seconda della collezione.La tecnica di lavorazione a battitura a martello, ripropone un’antica tecnica orafa italiana che rende il metallo più omogeneo e non poroso, le fossette in rilievo stimolano l’ossigenazione del vino creando l’illusione di una cascata color argento e oro.
Per i vini bianchi è adatta la collezione in argento, mentre per i rossi la linea in oro, metallo che con le sue proprietà catalizzanti accelera l’ossidazione degli alcoli in aldeidi, in modo che il vino rilasci le sue caratteristiche odorose con più intensità.
Non solo quindi bellezza e preziosità ma anche attenzione al gusto per esaltare la qualità del “nettare degli dei”
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